Un'autrice che occupa un posto di rilievo nella mia lista dei preferiti, è sicuramente Grazia Deledda, la grande scrittrice sarda Premio Nobel per la letteratura nel 1926. Trovo unica la sua capacità di far rivivere al lettore i tempi in cui è vissuta, i luoghi, i paesaggi e le tradizioni della sua amata terra.
Il dono di Natale è una delle novelle estratte da una raccolta pubblicata nel 1930, che è stata ripubblicata in questa versione illustrata dalla casa editrice Lindau.
La storia incentrata su due famiglie di pastori sardi, ripercorre la vigilia di Natale, la neve, i piatti preparati, i doni speciali, le tradizioni.
In una famiglia di pastori sardi cinque fratelli tornavano a casa perché la loro unica sorella si fidanzava ufficialmente. Il più piccolo di loro Felle, 11 anni, vestito di pelli lanose, andava avanti prima degli altri per portare il maialetto che avrebbero mangiato per la cena speciale.
Anche i vicini di casa di Felle, vivevano una notte di sorpresa, Infatti Lia e le sue sorelle, stavano per veder nascere il loro primo fratellino.
Il dono di Natale Ed. Lindau 2012 Progetto editoriale di Raffaella Carnovale, Adriana Rocchi, Annalena Valenti |
Una notte di Natale di doni per Felle e Lia:
"La notte era gelida ma calma, e d'un tratto pareva che il paese tutto si fosse destato, in quel chiarore fantastico di neve, perché, oltre al suono delle campane, si sentivano canti e grida."
È meraviglioso ritrovare il linguaggio dell'epoca, le tradizioni vissute da persone umili, per le quali una notte di Natale, diventa un giorno di ricchezza, solo perché è possibile trascorrerloa lontano dagli ovili, tutti insieme con la famiglia riunita a festa.
Ma voglio donarvi ancora le parole dell'autrice così profonde e reali, da sembrare vicine:
"Poi arrivarono gli altri fratelli, portando nella cucina, prima tutta in ordine e pulita, le impronte dei loro scarponi pieni di neve, e il loro odore di selvatico. Erano tutti forti, belli, con gli occhi neri, la barba nera, il corpetto stretto come una corazza e, sopra, la mastrucca .Quando entrò il fidanzato si alzarono tutti in piedi, accanto alla sorella, come per far davvero una specie di corpo di guardia intorno all'esile e delicata figura di lei; e non tanto per riguardo al giovine, che era quasi ancora un ragazzo, buono e timido, quanto per l'uomo che lo accompagnava. Quest'uomo era il nonno del fidanzato. Vecchio di oltre ottanta anni, ma ancora dritto e robusto, vestito di panno e di velluto come un gentiluomo medioevale, con le uose di lana sulle gambe forti."
Tra le opere che conosco, Il dono di Natale non è di sicuro la novella di Grazia Deledda che ho apprezzato di più, eppure l'autenticità della sua scrittura, passa la bellezza a tutte le sue opere.
È auspicabile che le composizioni di quest'autrice vengano valorizzate di più.
Mi è piaciuta molto l'idea della casa editrice Lindau, di illustrare la novella nella Collana Fiabe d'autore per far conoscere una grande autrice del passato, anche ai piccoli dei nostri anni.
Il dono di Natale
Grazia Deledda
Lindau
Collana Fiabe d'autore- Piccoli illustratori