Sono grande abbastanza per sapere
che i libri hanno un'anima.
Non sarò mai grande abbastanza
per smettere di leggerli illustrati.

Come l'arancio amaro

 

Come l'arancio amaro

Un libro letto a ritmi incalzanti. Dalla penna di un'esordiente esce un grandioso romanzo siciliano a due tempi. Gli anni 60 in cui vive la protagonista Carlotta e gli anni 20 in cui la stessa è nata, anni che deve percorrere se vuole capire veramente chi è, e da dove viene.

L'autrice ci presenta i personaggi mentre conversano tra loro, li conosciamo attraverso le parole che pronunciano e i pensieri che si raffigurano. Ora con parole gentili, ora con la favella spicciola dei popolani, li scopriamo uno, ad uno: Carlotta, Zù Pippino, Nardina, Bastiano, Sabedda, don Calogero... 

Un romanzo che non ha la pretesa di raccontare fatti storici anche se si intreccia con vicende e fatti reali. La storia viene immaginata nella provincia di Agrigento e prende vita da un verbale d'inventario di un'eredità sospetta, ritrovato dall'autrice nell'archivio in cui lavora.

I dialoghi vengono riportati in dialetto agrigentino, e vestono questo romanzo di autenticità e antica bellezza.

«L'aria non ancora arroventata, i pensieri della notte più lievi, Sabedda fu avvolta dal profumo soave e conosciuto della fioritura tardiva di un arancio amaro. Il respiro le si fece ampio, ad accoglierlo tutto. Raccolto un fiore se lo strinse tra le labbra perché quella magia la seguisse.

Pochi passi e a vederselo davanti, vicino allo sperone, seduto sotto la chioma a ombrello dell'albero di fichi, la picciotta con un sussulto tradì la sorpresa, il fiore le sfuggi e cadde: lui proprio, don Calogero, in maniche di camicia e cappello di paglia, sorrideva.

"Sabbè, di altri vi dovete scantare, di me mai!"»

Le tematiche affrontate sono la condizione della donna e il desiderio di emancipazione, segreti di famiglia inconfessabili, rapporti di potere tra onore e disonore. È un romanzo dove le donne sono protagoniste, ufficialmente non contano, ma muovono i fili del destino di molti.

Carlotta direttrice dell'archivio notarile di Agrigento, una donna che vuole scavare nel suo passato, e lo fa con coraggio e determinazione.

La currera Bastiana Aricò, madre di Nardina che rimasta sola con la figlia ha trovato un'occupazione redditizia, tanto da accumulare una buona fortuna per la dote di quella figlia che è riuscita a fare un buon matrimonio.

Nardina giovane ventenne appassionata di diritto sposa il barone Carlo Cangialosi, ma nonostante il legame d'amore e la giovane età non riesce a diventare madre.

Sabbedda una giovane di campagna, bella e selvaggia, che insieme al padre è al servizio di casa Damelio, dove subisce le prepotenze del figlio di famiglia, Stefano D'Amelio, figlio del barone don Rosario. Sabbedda non sa parlare, ma sa amare con rassegnazione e coraggio, e così per sacrificio d'amore, libera sua figlia dalla disgrazia e dalla povertà.

 Consigliato dai 15/16 anni

📚Come l'arancio amaro
Milena Palminteri
Giunti Editore

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